giovedì 30 aprile 2009

L'eco di Narciso


Il colpo arriva in genere inaspettatamente, con la furia canina di un berserkr e l'infida precisione di un backstab; il danno è inesorabilmente critico.

All'inizio, ancora barcollanti per lo stordimento, si cerca di riprendersi accampando motivazioni improbabili, ma pur sempre serbando la speranza effimera di aver preso un mero abbaglio.

Poi arriva l'irlandese epifania: è tutto vero, hai perso. È finita.
Ed è esattamente in questo momento che si rischia di commettere l'errore più grave : odiare chi ti ha involontariamente colpito, ancora accecati dalla rabbia che rischia di deformarne l'immagine.

Perché si farebbe di tutto, per preservare l'incolumità del proprio principe.
È insopportabile l'idea che possa venir anche semplicemente scalfito.

Ma la realtà è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere. Siamo umani e meravigliosamente inadeguati. L'accettazione non è un'opzione; è la priorità.

Credo che solo in questa maniera sia possibile tornare ad amarsi, e ad amare.

4 commenti:

  1. Chiedo venia, mi rendo conto di essere eccessivamente ermetico a volte. James Joyce, scrittore irlandese, fu il primo ad utilizzare il termine 'epifania' come 'intuizione improvvisa'. Ne fece un uso simile anche il nostrano Pirandello, quando parlò di "avvenimento epifanico".

    RispondiElimina
  2. Ti concedo la venia richiesta, ma ti pregherei di ridarmela immediatamente per la mia ignoranza. Grazie.

    RispondiElimina
  3. Concessa ^_^
    Grazie per il commento Prep, è un piacere averti in questi lidi.

    RispondiElimina